Prenderci cura di un familiare anziano o malato è un lavoro a tutti gli effetti, e nemmeno dei più semplici: richiede molto tempo, da impiegare con profonda dedizione, e un sovraccarico emotivo che stenderebbe anche la persona più distaccata.

Ogni situazione è unica e irripetibile, ma possiamo con una buona dose di certezza affermare che coinvolga sempre una miscela di emozioni forti, tra cui rabbia, dolore, tristezza ma anche amore e affetto. Non esiste, purtroppo, una formula segreta per il benessere e la felicità del caregiver, ma possiamo provare ad alleviare un po’ il carico emotivo ed energetico, seguendo alcuni piccoli accorgimenti:

Caregivers - consiglio 11. Prenditi cura di te

Abbiamo detto che il lavoro di cura è faticoso: bene, dobbiamo dunque trovare il modo di riposarci e ricaricare le batterie.

Prova a prendere l’abitudine di dedicare 20 minuti della tua giornata a te stesso. Ti piace camminare, andare in palestra, leggere o dipingere? Non importa quale sia l’attività, conta solo che ti faccia sentir bene!

Per molti di noi è difficile pensare di ritagliare del tempo per sé. Talvolta si crea un circolo vizioso per cui ci sentiamo in dovere di essere presenti sempre, per avere la situazione sotto controllo, perché abbiamo paura che possa accadere qualcosa di importante, grave o pericoloso durante la nostra assenza o semplicemente perché non vogliamo “rubare” il tempo che ci resta per goderci un genitore, coniuge, fratello o amico malato. È tuttavia molto importante uscire da questa morsa del senso di colpa: ricordiamoci che se smettiamo di prenderci cura di noi stessi, non avremo le forze per prenderci cura di qualcun altro.

Caregivers - consiglio 22. Fai tesoro dei bei momenti

Talvolta siamo talmente presi dalle mille faccende che ci dimentichiamo di dare importanza ai piccoli gesti: un abbraccio, un bacio, un “ti voglio bene”, talora detto di sfuggita, così senza farci troppo caso. Eppure sono proprio questi piccoli gesti d’affetto che danno valore al tempo speso insieme a una persona. Quando tutto sembrerà andare storto e lo sconforto inizierà a far capolino, ecco però che quei bei momenti, di affetto e di autentica felicità, ci torneranno molto utili, per dare un senso a tutta quella fatica e a quel dolore. Nei momenti difficili non c’è rifugio migliore del rivivere le sensazioni legate a un bel ricordo.metterà di ritrovare un po’ di motivazione in noi stessi e, al tempo stesso, darà speranza agli altri.

Questi sono solo alcuni dei consigli che diamo quotidianamente a coloro che vengono a chiederci aiuto nella gestione dell’assistenza di un familiare. Il nostro sportello d’ascolto del sabato pomeriggio è sempre aperto dalle 15.30 alle 18.30 per ogni esigenza, così come i nostri professionisti sono a vostra disposizione per consigliarvi sul come  organizzare l’assistenza in modo pratico, efficiente e sicuro.

Caregivers - consiglio 33. Rispetta i suoi tempi

Uno dei passi più difficili da affrontare quando si ha a che fare con l’Alzheimer o la demenza è accettare che il nostro caro viva in un mondo tutto suo. Tendenzialmente siamo spinti a riportarlo su un piano di realtà, provocando tuttavia in lui un’enorme frustrazione e talvolta vergogna per comportamenti inadeguati. Quest’opposizione alla malattia è una reazione naturale, dovuta alla rabbia e alla frustrazione nel vedere il nostro caro perdere anche le più basilari capacità. Tuttavia il nostro è uno sforzo pressoché inutile: cercare di riportarlo su un piano di realtà ci costa un’enorme fatica che potrà avere, nel migliore dei casi, un effetto effimero. Accettare il fatto che lui viva nel passato, in un luogo lontano o a noi sconosciuto, ci permetterà finalmente di trovare un po’ di pace. Cerchiamo di non contraddirlo, assecondiamolo, viviamo con lui nel suo mondo di ricordi o immaginazione: ne trarremo un enorme beneficio entrambi.

Caregivers - consiglio 44. Impara a lasciar andare

Quante volte ci arrabbiamo per qualcosa che non va come vorremmo? E quanto la viviamo a fondo questa rabbia? È giusto vivere le emozioni in modo che poi non lascino strascichi in noi, ma è altrettanto bene non lasciarsene imprigionare. Abbiamo già tanti pensieri e tante cose da fare, che sarebbe meglio risparmiare energia laddove possibile. A partire dalle cose futili, che magari possono farci arrabbiare, ma che possiamo anche imparare a lasciar andare. Mio papà si è impuntato che deve mangiare la minestra con la forchetta, mettendoci un’eternità e sporcando ovunque? Mia mamma si rifiuta di togliere la maglia del pigiama per uscire di casa? Pazienza. Sarà molto più facile lasciar correre che convincerli  a fare diversamente.

Caregivers - consiglio 55. Condividi con chi sta vivendo la stessa situazione

 Ci sono luoghi dove è possibile confrontarsi con persone che stanno vivendo la nostra stessa situazione: una sala d’attesa, il salone comune di una struttura, un gruppo di sostegno, sono tutti luoghi in cui si possono creare sinergie tra caregiver.

Confrontarsi con gli altri fa bene per sfogarsi ma anche per apprendere nuove soluzioni ai nostri problemi. Ricordiamoci però di condividere anche i momenti belli, non solo le difficoltà. Questo ci permetterà di ritrovare un po’ di motivazione in noi stessi e, al tempo stesso, darà speranza agli altri.


Questi sono solo alcuni dei consigli che diamo quotidianamente a coloro che vengono a chiederci aiuto nella gestione dell’assistenza di un familiare. Il nostro sportello d’ascolto del sabato pomeriggio è sempre aperto dalle 15.30 alle 18.30 per ogni esigenza, così come i nostri professionisti sono a vostra disposizione per consigliarvi sul come organizzare l’assistenza in modo pratico, efficiente e sicuro.